mercoledì, gennaio 17, 2007

La voglia matta del buco

Leggo su La Stampa di oggi che, fra vent'anni, sui binari dell'alta velocità Torino - Lione sfrecceranno 600 mila camion l'anno contro i 30 mila caricati attualmente su treni merci. E il tutto con una velocità quattro volte superiore! 120 km orari. Non è dato sapere, almeno dai dati forniti dall'Osservatorio sulla Tav, quali merci, e per conto di chi, saranno trasportate dai mastondonti su rotaia. Immagino pacchi di giadujotti in uscita e iPod in entrata. L'economia della conoscenza al quadrato alla velocità della luce. Ma tant'è. Nell'articolo si dice che il valico di Ventimiglia è congestionato.
L'aspetto che invece provoca più prurito alle ascelle è l'ultima considerazione del cronista. "Grazie al tunnel più grande e alla nuova linea si potrebbero raggiungere risultati vicini a quelli dell'Eurotunnel (sotto la Manica): 1 milione e duecentomila camion all'anno". Il che non è male visto che il tribunale di Parigi ha appena dato il via libera al piano di salvataggio della società Eurotunnel (tempo 36 mesi per la ristrutturazione e poi tornerà, per l'ennesima volta, lo spettro della bancarotta) che vanta un debito di 6,2 miliardi di sterline e oggi è stata posta sotto la protezione dei creditori. Insomma un business invidiabile e vincente, un'infrastruttura necessaria e leader di mercato, da replicare assolutamente per rilanciare Torino la bella addormentata.

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