sabato, settembre 17, 2005

Etereamente



Soffia un dolce vento in città. Scivola giù impetuoso dalle valli per poi scorrere lieto e leggero tra il "quadrilatero della morte", piazza Castello e l'indotto delle vie parallele. E' un anelito trascendentale, uno sbadiglio divino, che fa sbocciare in ogni sanpietrino la primavera della nostra santità. Tradotto in piemontese, stiamo parlando di Torino Spiritualità, Utopica e la Tregua olimpica. Tre appuntamenti - in contemporanea - da leccarsi il rosario e la bandiera della pace. Il primo è una chicca sì global con tanto di workshop per conoscere un bel po' di religioni. E possibilmente convertirsi. Il martirio è gradito, meglio se con bomba al sacco portata da casa. Ebraismo, cristianesimo, islam, buddismo e protestantesimo valdese (ma perché pure loro?); tutti in fila, al falò della cultura a mille lire. Bella, ecologica, garantisce un posto in paradiso in prima classe -pure low cost se conosci l'hostess - ti si appiccica appena leggi il programma della colorata 5 giorni. "Domande a dio e domande agli uomini": Torino Spiritualità ci catapulta addosso un'atmosfera cordiale e un bel confessionale, grande fratello incluso.

La seconda, Utopica, tradisce già dal nome una faccia col naso che cola. Si tratta di un semifestival (semi non si sa perché, forse per mantenere un finto basso profilo) che ha come tema "Lavoro e democrazia globale". Un titolo di cui ignoriamo il significato, ma che ci fa starnutire e grattare le spalle. A mettere il naso nella salsa di Utopica, però, si intuiscono le ragioni del convegno-manistazione: "C'è spazio per una riflessione seria sul tema del lavoro nelle agende di chi si arroga il diritto di esportare la democrazia ?" Ah ecco. Anche nella Torino disoccupata e tirata a lucido per le Olimpiadi c'è spazio per un sano ragionamento sulla politica estera degli Stati Uniti. Giusto. Importante. Mancava.

Infine ci attende la Tregua. Olimpica, bien sure. Un magna magna del comune che mette d'accordo pure Tarik Ramadan e Novak. Due noti personaggi della sit com televisiva che va in onda da un par d'annetti sulle emittenti nazionali. L'incontro è destinato a ggiovani, che sono contro la guerra, la fame, l'oppressione e i compiti a casa per le vacanze.

L'augurio di sempre è che possiate rimanere tutti imprigionati in qualche cantiere olimpico. Finché Tomba Alberto non verrà a resuscitarvi.

Salaam

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