giovedì, gennaio 25, 2007

Provaci ancora Nanni


Il boccone amaro dei giandujotti, no. Quello proprio non lo mandava giù. Corna, gesti dell'ombrello e calci in culo, lui, li lascia alla plebe, ai meschini che si strangolano nella polvere. Il compagno Nanni torna in vespa sotto la Mole, con soddisfazione e onore riparato, corona in zucca e scettro tra i denti. Ai gregari piemontardi al guinzaglio, i fidi Barbera e asserrume vario, ha lasciato il compito di fare piazza pulita dei nemici criticoni e rompiscatole secessionisti. Dimissioni a raffica per colpire meglio nel buio. E far rotolare le teste matte. Come quella incanutita e testarda, di quello splendido esemplare di bestia torinese che è Gianni Rondolino, il cine-professore pluricentenario inventore del Cinema Giovani e delle cattedre quadrate. Fatto il deserto, che Moretti come i suoi cugini romani chiama pace, il principe dei proiezionisti può insegnarci a fare, vedere e mangiare cinema. "Il festival sarà quello degli anni passati- ha detto l'illustre regista - io ci aggiungerò qualcosa che però ancora non so". Un programma sintetico, ma innovativo, che motiva gli sforzi del duo Chiampaghigo/ Bresso per non lasciarsi scappare Mr Ecce Bombo. Sul compenso, tanto per cambiare, non c'è chiarezza. Tanto sono solo soldi pubblici. Tant pis pour nous.
Povero Nanni, omino da un solo borghesissimo cognome. Lui proprio non ci conosce. I suoi detrattori, Giulietta D'Agnolo Vallan & soci, non si limiteranno ad aspettare il suo cadavere lungo il fiume, ma butteranno dentro al Po piranha e squali primitivi pur di mordergli le caviglie e insaccarlo come un'anguilla tartufata.

mercoledì, gennaio 17, 2007

La voglia matta del buco

Leggo su La Stampa di oggi che, fra vent'anni, sui binari dell'alta velocità Torino - Lione sfrecceranno 600 mila camion l'anno contro i 30 mila caricati attualmente su treni merci. E il tutto con una velocità quattro volte superiore! 120 km orari. Non è dato sapere, almeno dai dati forniti dall'Osservatorio sulla Tav, quali merci, e per conto di chi, saranno trasportate dai mastondonti su rotaia. Immagino pacchi di giadujotti in uscita e iPod in entrata. L'economia della conoscenza al quadrato alla velocità della luce. Ma tant'è. Nell'articolo si dice che il valico di Ventimiglia è congestionato.
L'aspetto che invece provoca più prurito alle ascelle è l'ultima considerazione del cronista. "Grazie al tunnel più grande e alla nuova linea si potrebbero raggiungere risultati vicini a quelli dell'Eurotunnel (sotto la Manica): 1 milione e duecentomila camion all'anno". Il che non è male visto che il tribunale di Parigi ha appena dato il via libera al piano di salvataggio della società Eurotunnel (tempo 36 mesi per la ristrutturazione e poi tornerà, per l'ennesima volta, lo spettro della bancarotta) che vanta un debito di 6,2 miliardi di sterline e oggi è stata posta sotto la protezione dei creditori. Insomma un business invidiabile e vincente, un'infrastruttura necessaria e leader di mercato, da replicare assolutamente per rilanciare Torino la bella addormentata.

martedì, gennaio 16, 2007

Un po' più in sù


Bene, bravo, bis. Festa grande in piazza Lingotto. Fiat recupera terreno dopo le sbandate dell'ultimo quinquennio e i fuori pista di Lapo. A dicembre le vendite della casa torinese crescono del 17% rispetto allo stesso mese del 2005. Una Grande Punto a me, una Panda a te e un' Alfa Romeo al cugino precario la cui moglie incinta pigia giuliva l'acceleratore della Multipla. E giù tutti insieme a strombazzare il clacson in via Roma. Un salto acrobatico che riporta in contromano, ma decisa sulla corsia di sorpasso, la banda dell'abruzzo-canadese Marchionne, ben salda a quota 7,6% delle vendite sul mercato europeo, un comparto nel complesso sonnecchiante con tassi crescita dello 0,7%. Insomma un sputo, che neanche i divieti Euro 2, 3 0 4 riescono a far evaporare e diventare pioggia per rinverdire il parco macchine degli eurepei, tutti raggomitolati nella fifa blu di bulgari e rumeni, mariuoli di razza pronti a fottere gomme e berline con un sorriso comunitario in tasca. E invece da Fiat vanno a ruba le immatricolazioni delle superbe utilitarie, un successone che farà staccare un magro dividendo ad azionisti piuttosto affamati, visto che dal 2002 vedono solo le montagne russe del titolo, tra disastri annunciati e speculazioni da furbetti del quartierino.
Nella top ten dei costruttori mondiali i lingottini insciarpati non riescono a metterci neppure un'unghia, ma in quella dei concessionari del vecchio continente agguantano addirittura in sesto posto. Uefa garantita. Hurrà.

1) Volkswagen: 3,111,855
2) Peugeot Citroen: 2,019,540
3) Ford: 1,623,532
4) General Motors: 1,585,022
5) Renault: 1,324,119
6) Fiat: 1,156,152
7) DaimlerChrysler: 922,461
8) Toyota: 896,831
9) BMW: 793,077
10) Nissan: 313,507
Total European sales 15,364,997

Fonte: European Automobile Manufacturers Association

domenica, gennaio 14, 2007

Aridateci Evelina

Al board delle nevi c'è la manager strategist Giovanna Capellano Nebiolo, la vedova non troppo allegra di Primo, il tipo che negli anni 60 ha partorito, colpito da violenta insolazione creativa, le Universiadi. Invernali, ma pure quelle estive. Una ventina di edizioni, quattro delle quali sciate sotto la Mole. Un paio di numeri, tanto per dare un'idea del fulgore intestellare della manifestazione. Al di là del migliaio di partecipanti del circo bianco per pischelli da campus, pochi sono al corrente dell'ennesimo capitolo olimpico con cui la città dei giandujotti deve fare i conti. Una ricaduta a bassa gradazione alcolica della sagra a cinque cerchi. Tant'è. In alto i calici, via alla sbronza collettiva. Ricomincia la festa degli altoparlanti. I signorotti locali, tra una Tav e l'altra, borbottano avvinazzati la centralità di Torino, ne ribadiscono lo charme magnetico, scommettono sul ruolo della città per le celebrazioni dell'Unità d'Italia, riuscendo perfino a far storcere la bocca a quell'alieno nascosto dietro una barba che è Massimo Cacciari. Ogni pretesto è buono per gonfiare il petto, lasciando poi alle mummie, del museo Egizio e non, il compito di prepare a puntino la macchina da guerra organizzativa e i fuochi d'artificio. Dopo Neve e Glitz, ecco il bau bau cornuto con le orecchie a sventola. Una mascotte in cerca di cheerleader. Evelina, se ci sei, batti una dentata sul ghiaccio.

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